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GaS Studio presenta la nuova brand identity per due sedi ING

published on: 20 marzo 2019
GaS Studio presenta la nuova brand identity per due sedi ING
GaS Studio si è aggiudicato il concorso promosso da ING per la creazione di una nuova immagine attraverso la proposta di un concept volto alla riprogettazione degli interni delle filiali italiane della banca. 
L’idea vincente realizzata da GaS Studio è stata quella di creare un concept basato su “building block”, versatili e differentemente componibili al fine di potersi adattare a ogni tipologia di filiale o sede sociale. 
Inoltre, lo studio ha previsto la customizzazione e la progettazione ad hoc di una parte degli arredi, realizzati grazie alla collaborazione con Oil Design Lab, società di design industriale nata in seno a GaS Studio. 
Le nuove sedi ING si presentano adesso con un layout efficiente e razionale che rende piacevoli e accoglienti tutte le zone di cui è composta ogni banca: la zona di attesa, quella per il prelievo o il versamento automatizzato di contanti, l’area self-service, l’area video informativa e gli uffici di consulenza veloce o quelli dedicate a incontri più lunghi con i clienti. 
Luminosità, trasparenza, assenza di ambienti chiusi e di porte sono elementi centrali per favorire un clima di fiducia e di comunicazione e un utilizzo dei servizi semplice, senza barriere o formalità. 
La palette cromatica delle nuove sedi ING è stata incentrata sui toni neutri del grigio, nelle pareti, del bianco, nei top delle scrivanie e nelle sedute, e del nero (a soffitto e sugli impianti a vista) che accompagnano il colore sociale arancione nelle pareti perimetrali e il legno nella pavimentazione e in alcuni elementi di arredo come nelle gambe dei tavoli. 
Le pareti sono costituite da un fondo nero sul quale è stato steso un grande “nastro” arancione microforato con funzione di quinta scenica ma anche con caratteristiche fonoassorbenti. 
Il soffitto è concepito come un grande “layer” attrezzato, tinteggiato di nero dove sono collocati tutti gli impianti a vista, i grandi buffle fonoassorbenti, l’illuminazione tecnica costituita da spot a binario, l’illuminazione decorativa data da lampade circolari e dai naming luminosi pendinati che contraddistinguono la Welcome area, la Waiting area, le aree di consulenza, l’area self-service e quella video. 
La prima, situata all’ingresso della filiale, permette al cliente di orientarsi facilmente grazie alla presenza di un totem luminoso con l'indicazione delle diverse aree e di un operatore con postazione informale. 
Le Waiting area, invece, sono concepite con il carattere di un lounge bar. Queste zone, infatti, zone sono state arredate con pouff componibili di Estel, progettati da Oil Design Lab, che offrono diverse possibilità di conformazione e sono abbinate con le loro tonalità calde e neutre a dei tavoli tondi bianchi, di altezze differenti. Qui trova posta anche un grande tavolo con superficie in legno naturale, circondato da sedute alte di Estel.  
Le aree di consulenza sono provviste di scrivanie la cui forma caratterizza la tipologia del servizio offerto: desk morbido e avvolgente per le postazioni di consulenza generica e desk rettangolari con angoli stondati per quelle di consulenza mirata. Tutte le aree di consulenza sono schermate da pareti vetrate con profili in legno, dotate di pellicole satinate che garantiscono luminosità e privacy, e provviste di grafiche retroilluminate verticali che ospitano messaggi rivolti ai clienti. 
Infine, l'area self, collocata all'interno dello spazio waiting in posizione però tale da garantire la privacy dell'utente, è pensata come uno spazio informale senza pareti divisorie, dotato della medesima scrivania dell'area di consulenza rapida, mentre l’area video, considerata il terminale visivo della filiale, è stata concepita come un elemento di grande appeal scenografico: si tratta, infatti, di un cilindro vetrato con pellicola satinata, dotato superiormente di un elemento fonoassorbente con illuminazione integrata, all’interno del quale sono disposti i monitor e le sedute. 

Crediti fotografici: Giulio Oldrini

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