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Gloriette Guesthouse, nuovo gioiello architettonico sulla montagna dei bolzanini

published on: 11 novembre 2018
Gloriette Guesthouse, nuovo gioiello architettonico sulla montagna dei bolzanini
Dopo la completa demolizione del piccolo hotel esistente Bergfink, è stato realizzato al suo posto un nuovo gioiello architettonico. L’aspetto volumetrico è da sempre un punto fisso nella struttura urbanistica del paese, a metà tra una realtà urbana e rurale, con gli edifici borghesi costruiti dai ricchi mercanti di Bolzano a cavallo del secolo. L’hotel è infatti un volume solitario inserito nel paesaggio circostante, che si ispira all’elegante carattere senza tempo dello stile Liberty.
Per noa* era importante incorporare degli elementi che si ritrovano di frequente nell’architettura locale, come gli archi in facciata o il tetto a padiglione, tradizionale tra gli edifici di Soprabolzano. Anche il rombo doveva avere il suo posto. Interessante è il posizionamento dell´hotel, che si adatta in modo raffinato al contesto topografico. Sul garage, su cui si sviluppa il volume composto da 18 camere e 7 suite-giardino, si estende un parco di cui gli ospiti possono usufruire direttamente. Sopra si trova l’area pubblica composta da reception, lobby e ristorante con terrazza, caratterizzata da grandi curve. Nei tre piani superiori si trovano le camere per gli ospiti e alle estremità le suite, chiaramente riconoscibili dagli Erker (bow window).
In facciata, al netto del piano terra dove in prossimità degli spazi comuni è presente un doppio arco, si sviluppa ai piani superiori in modo conciso una successione di archi simmetrica. I balconi fungono da collegamento e le vetrate senza telaio rafforzano questo effetto: la stanza si prolunga visivamente sotto alla balaustra. Vetri neri specchiati favoriscono la relazione con il paesaggio e vengono utilizzati come pareti divisorie per i balconi. Nella parte superiore, chiaramente impostata e con il tetto a padiglione quasi come fosse un corpo a sé stante, si trova l’area wellness dell’albergo. Vistoso emerge anche qui l’elemento dell’arco come un guscio aggettante di color bronzo, che sfonda l’involucro del tetto e – posizionato asimmetricamente – pone un accento dinamico sull’architettura. Il tema dell’arco è ripreso all’interno, come ad esempio nelle stanze con l’elemento a specchio arrotondato alla base; come il camino nella lounge, in cui l’arco è estruso attorno al proprio asse; come lo schienale delle sdraio sulla terrazza della spa.
L’arredamento è organizzato liberamente nello spazio: eleganti mobili imbottiti aggiungono valore all’ambiente. Inoltre si trovano degli oggetti ricercati, trovati nei mercatini locali o recuperati dal vecchio hotel. Qua e là pendono dal soffitto luci dorate come fossero sculture. Nella zona pubblica è stato scelto un pavimento in resina senza fuga come elemento che unisce, per far fluire lo spazio comune; qui sono state create delle “isole” con una finitura di legno, definendo le diverse aree della lounge e del ristorante. Lo stesso concetto viene applicato anche nella Spa nel sottotetto. Un’attenzione particolare è riservata agli Erker delle suite che dispongono di particolari aree lounge con camino, vasca liberamente posizionata o con divano. Gli spazi vengono zonizzati attraverso un involucro, dove pareti, pavimenti e soffitto sono rivestiti con lo stesso materiale. L’atmosfera accogliente e invitante è caratterizzata, tra l’altro, dall’uso del legno, che non appare mai rustico, ma nobile e uniformemente trasparente senza risultare freddo.
Sicuramente il più grande highlight - visibile da lontano - è l'area benessere con la stravagante piscina esterna a sbalzo. Il vero colpo d’occhio tuttavia è il cilindro che attraversa il tetto a padiglione sul lato sud. È chiaramente riconoscibile e accoglie gli archi della facciata: l’arco viene posizionato sulla testa e portato negli interni del tetto. L’involucro in cui viene inserita la piscina è rivestito con lo stesso pannello di alluminio di colore bronzo degli Erker. Dall’interno è possibile raggiungere il centro del cilindro tramite delle scale. Una porta scorrevole si apre, si scende nell’acqua e si viene accompagnati verso l’orizzonte grazie all´Infinity Edge. Con profondità di appena sei metri, le rotondità, la trasparenza e i delicati riflessi creano una sorta di scultura, che prosegue all’interno. Quando si entra nel retro, la piscina è coperta da un guscio arrotondato di colore bronzo. Questa si dissolve verso l’esterno sempre più in una struttura a rete arrotondata fatta di barre in acciaio, fino a che nella parte finale si nuota a cielo aperto. Un gioco di metallo e acqua accompagna il passaggio nello spazio libero senza confini.

Per saperne di più su: NOA - NETWORK OF ARCHITECTURE

Realizzazioni Citate: HOTEL GLORIETTE

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