Realizzazioni

HOTEL SPADAI

Città: FIRENZE

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Anno: 2015

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Progettista: FRANCO BERNARDINI

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Status: Completed

Gli interni dell'Hotel Spadai sono ispirati al Rinascimento, rielaborato in chiave contemporanea. 
I pavimenti dell'albergo sono stati realizzati in gres porcellanato di ceramica Sant'Agostino che evoca il parquet con il montaggio tradizionale "a pannelli", un sistema di montaggio conosciuto oggi come "panneau de parquet D'Aremberg ou Versailles" perché utilizzato nella Reggia del Re Sole, ma che trova origine proprio dal Rinascimento di Firenze, dal quale alcuni artisti come Rosso Fiorentino e il Primaticcio, esportarono i princìpi della loro scuola verso la Francia intorno alla metà del XVI sec. Il parquet disposto in questo modo esalta i fuori squadro dell'edificio, mettendo in risalto la stratificazione urbana che ha portato lo stabile all'attuale conformazione, iniziata già nel tardo medioevo e conclusa con la rettifica della facciata su via de' Martelli operata alla fine del XIX sec. 
L'ingresso dell'albergo è una citazione della cosiddetta "pala di Brera" o "pala Montefeltro" di Piero della Francesca, uno dei quadri più iconici di tutto il Rinascimento, per la matura applicazione della prospettiva centrale, per il recupero di motivi tratti dall'antichità classica, per i riferimenti eruditi come la conchiglia absidale, "scolpita" dalla luce. La conchiglia è fonte di simbologie legate alla Fede, alla ragione, alla vita. 
I materiali utilizzati negli interni dell'Hotel sono stati scelti per la loro capacità di rispondere ai requisiti tecnici e normativi ma anche per il loro radicamento alla storia di Firenze: dal marmo di Carrara alla Pietra Serena, dalla consuetudine di applicare rivestimenti tessili alle pareti (come nella sala dei Pappagalli di Palazzo Davanzati) al vetro eglomisé, cioè vetro retropitturato, usato per la copertura dei piani degli arredi. Le pareti sono dipinte con un colore che richiama quello della maggior parte degli edifici civili del centro di Firenze, un colore che miscela fra il rosa antico, il grigio e l'ocra e ricorda quello della Pietraforte, materia con cui sono costruiti il vicino palazzo Medici Riccardi e la chiesa di San Lorenzo. I corridoi hanno un rivestimento che da una parte evoca il "corame" (cuoio impresso a caldo con motivi a giglio e dorato a foglia che si utilizzava per rivestire i muri interni delle case) dall'altra ricorda la scansione degli interni Brunelleschiani, con gli ordini architettonici evidenziati dall'uso del bianco e nero. 
Per quanto possibile, si è cercato di recuperare le testimonianze storiche dell'edificio. Con una delicata opera di sabbiatura criogenica le scale in pietra Serena e corrimano in ghisa sono state riportate in vita e allo stato originario della loro realizzazione. Le parti nuove, realizzate ad integrare quelle preesistenti, sono state realizzate in modo tale da esaltare i contrasti tra il nuovo e l'antico, con l'uso di parapetti in vetro, illuminazione a LED e dettagli in acciaio inox. 
Un altro importante intervento di recupero è stato effettuato sulle strutture di copertura in legno. Le capriate esistenti erano in gran parte compromesse dal tempo e dall'usura; sono state restaurate e riportate alla luce con un'attenta opera di recupero e messe in risalto negli interni delle camere più pregiate, dove diventano le protagoniste dello spazio architettonico. Al quinto ed ultimo piano si trova la sala colazioni con un caratteristico tetto ligneo bianco completamente ricostruito. 
Nella ricostruzione filologica delle coperture, d'accordo con l'ufficio tecnico del centro storico di Firenze, si è scelto di utilizzare la vecchia copertura in ferro e vetro del corpo scale come altana-osservatorio panoramico, utilizzando tecnologie contemporanee come il vetro stratificato e l'acciaio e tradizionali come la ghisa.

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