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Hotel di lusso: Italia al top in Europa per attrattività degli investimenti
published on: 9 dicembre 2025
L’Italia è il Paese più attrattivo per investitori e operatori internazionali del settore hospitality nel segmento lusso. Grazie a un vantaggio competitivo unico, fondato sul suo patrimonio culturale, enogastronomico e paesaggistico, l’Italia potrebbe diventare il principale polo di sviluppo dei luxury hotel nei prossimi tre anni con il 70% degli operatori e degli investitori intervistati che dichiara l’intenzione di effettuare investimenti entro i prossimi tre anni. Questo quanto emerge da “The Italian Luxury Hospitality: Time to Elevate?”, lo studio di Deloitte condotto su oltre 900 operatori e investitori dell’ospitalità intervistati in Italia e all’estero
Il 59% del campione intervistato individua l’Italia come principale polo di sviluppo dei luxury hotel in Europa nei prossimi tre anni. Un’evidenza che conferma l’elevata attrattività del nostro Paese per nuovi investimenti nel segmento, sostenuta da una consolidata reputazione internazionale nel settore dell’hospitality.
Inoltre, il 70% degli operatori e degli investitori intervistati dichiara l’intenzione di effettuare investimenti nel Paese entro i prossimi tre anni.
Il riposizionamento nel segmento di alta gamma rappresenta molto più di una semplice riqualificazione immobiliare: è un vero e proprio processo di trasformazione che ridefinisce l’essenza stessa degli hotel.
In questo percorso, elementi chiave quali il design, il giusto dimensionamento, l’offerta dei servizi, le politiche ESG diventano leve fondamentali che consentono di personalizzare il soggiorno degli ospiti.
Analizzando nel dettaglio le diverse destinazioni italiane, le città come Milano, Roma, Venezia e Firenze rimangono i mercati più attrattivi per le strategie di sviluppo di investitori e operatori. Seguono le località balneari e lacustri già associate al lusso – come la Costa Smeralda, la Costiera Amalfitana, Portofino o il Lago di Como – che, pur caratterizzate da una stagionalità marcata, continuano ad esercitare un forte appeal turistico internazionale. Al quarto posto si collocano le località montane: nonostante una domanda più circoscritta, alcune destinazioni di rilievo nelle Alpi e nelle Dolomiti registrano una crescita. Le città secondarie risultano invece residuali tra le preferenze, sebbene alcuni operatori si stiano progressivamente orientando verso questi mercati alla ricerca di alternative alle destinazioni già sature.

