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Natura, outdoor e destinazioni ai confini del mondo: il nuovo Wellness internazionale.
published on: 23 novembre 2023
Luoghi lontani, che diventano delle vere e proprie destinazioni, con architetture sorprendenti integrate nel territorio, costruite con materiali naturali e avvolte nel silenzio: una delle nuove mete del benessere è ‘ai confini del mondo’, accompagnata da paesaggi incontaminati, vergini e inesplorati, dove trovare non solo un ritmo lento ma addirittura una sensazione inedita e mai esplorata di contatto con l’universo. Non è solo il legame con la terra, non è solo una questione sostenibile o ecologica, perchè qui si consuma una connessione ancestrale con il cielo e i pianeti e si è davvero parte del ‘creato’, distanti dalla propria routine e dallo stress quotidiano.
Luoghi di poesia, di contemplazione di ‘ritiro’ così come annuncia il loro stesso nome anglosassone, Retreat. Luoghi a volte immersi in condizioni climatiche estreme, che diventano allo stesso modo parte dell’esperienza di soggiorno totalmente fuori dall’ordinario.
Il film Quantum of Solace, girato nel 2008 e parte della famosa saga di 007, inquadra forse l’antesignano dei Retreat contemporanei, l’ESO Hotel a Cerro Paranal, in Cile, in mezzo al rosso deserto sudamericano. Sembra un’architettura edificata su Marte, affascinante, unica, ad un’altezza di 2400 metri sul livello del mare, che promuove l’idea di oasi, approdo dove ristorarsi e consumare una pausa totale, disgiunta da ogni forma di civilizzazione. Ma quest’idea - di cui l’osservazione della volta celeste è la parte portante del progetto - rimane tuttavia solo sulla carta perchè l’ESO Hotel non è una struttura commerciale, quanto piuttosto un polo dedicato agli astronomi, di loro esclusiva competenza.
Questa immagine di architettura così straordinaria, calata nel silenzio e arricchita di servizi, ha dato comunque il via alla riflessione riguardo alla creazione di strutture analoghe destinate al pubblico e la tipologia attuale del Retreat costituisce uno degli sviluppi più interessanti e ancora poco esplorato nell’industria hospitality e wellness. Tra complessi in Messico, Islanda e Alaska, sono nati nell’ultimo decennio i primi esempi della categoria e anche il nostro studio sta lavorando da anni in questo mondo, con la consapevolezza che ogni Retreat sia un’opera d’arte irripetibile, con il suo disegno iconico dell’edificato, il suo contesto geografico di riferimento.
La regione di Ulanbaatar in Mongolia, è diventata per noi il prezioso terreno di sperimentazione di una destinazione-ritiro basata su una pluralità di valori, da quello più propriamente ‘green’, di riduzione dell’impatto ambientale e uso di fonti energetiche rinnovabili, all’integrazione di attività sportive e meditazione, trattamenti che ripercorrono le tradizioni autoctone, zone wellness private e collettive, suite o tipologie abitative mutuate dal folclore. Tavan Jargal Resort - questo il nome del progetto che stiamo sviluppando con un investitore locale - sarà un complesso ricettivo di 130.000 mq che coordina landscape e architettura per diventare un’oasi wellness di alta gamma, flessibile e utilizzabile nelle diverse stagioni: ha l’aspetto di un insediamento diffuso nella zona collinare di una riserva protetta e sarà composto da un hotel con 20 suite, una serra arricchita da vegetazione dove poter cenare con la vista panoramica sull’esterno, un’area SPA con infinity pool e cabine trattamenti, una zona fitness, zone leisure per adulti e bambini, 27 ville e 19 ‘Ger’ (le abitazioni nomadi tradizionali) reinterpretate con dotazioni contemporanee e distribuite in un piccolo bosco, un ristorante ai margini del fiume che attraversa il territorio e deck esterni. Il Retreat, in questo caso, è una vera e propria destinazione dove trovare riposo, riequilibrio di corpo, mente e anima e anche in questo nostro progetto la componente di osservazione della galassia è un driver del concept e ha suggerito la creazione di ‘oculos’ dai quali poter ammirare la via Lattea.
Si intreccia in questo senso la vocazione dei Retreat con quello delle ‘Medical SPA’ il cui trend procede con un chiaro orientamento olistico e la volontà di superare il semplice concetto fisico - legato alla corretta alimentazione, all’anti-aging e a micro interventi di chirurgia estetica - per attivare benessere a livello mentale e spirituale. La condizione di isolamento e agevolazione del dialogo diretto tra uomo e natura è promotrice di armonia profonda per l’individuo e può essere promossa e introiettata nella nuova generazione di resort, anche non necessariamente ‘ai confini del mondo’. Pensiamo al nostro Paese, alle zone dei laghi, alle Dolomiti, alle coste e a come la bellezza dello scenario territoriale possa suscitare equilibrio nella persona, che potrebbe essere ulteriormente rafforzato dalle analisi medicali di ultima generazione. Queste sono basate sui recentissimi sviluppi delle neuro scienze, in grado di leggere i nostri valori mentali, di stress, agitazione, stati psico fisici e psico somatici, che potrebbero di conseguenza essere prima attenuati e quindi guariti mediante trattamenti di carattere fitoterapico. Ma anche il semplice atto ancestrale di immergersi e perdersi nella natura, assimilare i profumi e le vibrazioni positive, passeggiare nel verde per assorbirne l’effetto curativo e rigenerante. La silvoterapia, o la pratica giapponese Shinrin yoku – letteralmente Bagno nella Foresta, o il Barefoothing insieme allo yoga e Mindfulness sono solo alcune delle attività che riprendono terapie antiche per far fronte alla necessità tutta contemporanea di ritrovare l’essenzialità, genuinità e un nuovo ritmo in sincronia con il proprio Io, nel quotidiano. Questa integrazione della componente naturale quale aspetto fondante della ricerca e conquista del Benessere è alla base del Wellness outdoor, che vede una integrazione ma anche uno spostamento da indoor verso outdoor di pratiche, metodologie curative e attività per servirsi, anche, della capacità riequilibrante, rigenerante e curativa della natura sull’individuo. Ne è un esempio Shin Rin SPA presso il Silo Ridge Field Club (stato di New York), che ho progettato quale centro benessere diffuso, con architetture leggere a palafitta che ospitano i differenti servizi wellness, di medicina tradizionale e orientale con modalità di fruizione combinate indoor e outdoor. La filosofia di una cultura del benessere eterogenea, che incentivi il contatto con la natura e offra contestualmente percorsi alternativi di riscoperta, supportati dalle più recenti tecnologie, è anche alla base del concept di Preistoriche Green Lodge, nel Parco secolare di Terme Preistoriche Resort & SPA (Montegrotto Terme). Sette suite, inserite in quattro volumi a palafitta in legno fra loro collegate da rampe e passerelle, sorgono in commistione perfetta con la flora circostante, plasmate e disegnate nell’involucro dalla presenza degli alberi, che ne invadono gli ambienti. Il ragionamento progettuale qui sviluppato è stato differente: perseguendo sempre la filosofia naturalistica e l’importanza della sinergia con l’ambiente circostante, ho portato ciò che è esterno in indoor, e ho creato ambienti ibridi con la componente naturale in perfetta armonia con le architetture e tecnologie sviluppate dall’uomo.
Articolo di ALBERTO APOSTOLI in esclusiva per SUITE 217
Per saperne di più su: STUDIO APOSTOLI