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You Are Art! Andy Warhol e Mimmo Rotella
published on: 29 luglio 2015

“You are Art” è la grande mostra di Andy Warhol e Mimmo Rotella situata nella parte vecchia di Shanghai
all’interno di un nuovo spazio espositivo dedicato nel centro commerciale Mosaic.
Lo studio GAA ha curato l’allestimento della mostra creando una diversa esperienza di visita, concependo
uno spazio con tecnologie digitali multidimensionali, con l’obiettivo di suscitare la fantasia dei visitatori
e far capire loro la trasversalità dell’arte contemporanea.
La mostra espone oltre 100 opere di cui 44 firmate da Mimmo Rotella, l’artista italiano che ha dato vita
alla Mec Art, e che ha intensamente dialogato, al di là dell’Atlantico, con la Pop Art americana, di cui
Andy Warhol è stato l’esponente più importante. Qual è la connessione tra Warhol e Rotella? Quali
sono le differenze tra la cultura americana, italiana ed europea? Gli organizzatori sono convinti che
“l’esposizione susciti emozioni e risposte inaspettate a queste domande.”
La location all’interno di un centro commerciale svolge un ruolo importante per la mostra, sottolineando,
con grande rigore filologico, il connubio tra pubblicità, comunicazione di massa ed i due artisti.
Inoltre, il titolo della mostra “Tu sei l’arte” ha ispirato GAA per il concetto, che coinvolge totalmente il
visitatore attraverso le app che gli consentono di mutare la propria immagine con lo stile dei due maestri.
L’allestimento ha un design minimale e suggestivo per creare un’atmosfera ben definita per i due artisti:
total black (pareti, soffitto e pavimento) per Rotella e total white per Warhol, oltre a neon colorati per
enfatizzare i capolavori.La luce gioca un ruolo importante, essendo molto teatrale per Rotella e bianco
luminoso per Warhol.
Negli altri spazi della mostra come ingresso, lounge e bar, si è scelto di esprimere la creatività ispirandosi
agli anni ‘50 e ‘60 ed ai temi come il dinamismo, la ricerca e la sperimentazione: questi sono infatti
l’essenza delle attività della pop art contemporanea.
Photo Credits: Diego Lucesole
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