ARCHIVIO ANTONI CLAVÉ

Il progetto, inserito all’ultimo piano di un classico palazzo parigino in rue Boissonade, in quello che fu il primo atelier dell’artista, rifugiatosi nella capitale francese nel 1941 allo scoppio della guerra civile spagnola, si ispira al suo stile astratto in cui la texture materica sembra fuoriuscire dalla superficie ed esplodere verso l’esterno. Kengo Kuma and Associates ha deciso di omaggiare l’artista rivestendo quindi gli ambienti interni degli Archivi con reti di alluminio espanso a loro volta ricoperte da carta giapponese tradizionale, nota come washi, generando così un nuovo tipo di texture in grado di trasmettere senso di solidità e al contempo di trasparenza. 

Questo rivestimento, utilizzato come sorta di schermo per dividere gli ambienti interni, rivestire il lucernario e la tromba delle scale, è stato preparato da Yasuo Kobayashi, importante produttore di washi, attraverso un processo di fabbricazione che richiede dapprima l’immersione della maglia in un liquido amidaceo fatto di gelso e di una varietà di ibisco, e successivamente controllandone e regolandone lo spessore e l’essicazione per ottenere il livello di trasparenza desiderato. 

Queste schermature, che riflettono il potente lavoro di Clavé, creano un sottile gioco di luci e di ombre che investe tutti i 190 metri quadrati dell’ex atelier dando vita un ambiente altamente suggestivo dominato dal colore bianco in cui emerge la grande varietà delle sue opere che comprende dipinti a olio, collage, sculture, scenografie e costumi. 

Crediti fotografici: Kengo Kuma and Associates