Realizzazioni

DREAM DOWNTOWN HOTEL

Città: NEW YORK

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Anno: 2011

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Status: Completed

L’hotel "dei sogni" nel cuore di New York, ideato da Handel Architects e inaugurato nel 2011, nasce dal recladding di un corpo edilizio risalente al lavoro di più di cinquant’anni fa di Albert Ledner e destinato a contenere parte della sede del National Maritime Union. Le aperture tonde del comparto esistente sono riproposte dallo studio diretto da Gary Handel, che tramuta il precedente involucro in un mosaico assolutamente vivace di pannelli di metallo traforato che conservano uno dei più esuberanti hotel di lusso del distretto Chelsea della Grande Mela. La pelle di lastre di acciaio, con le loro texture differenti, con la loro successione sempre discorde di fori circolari, non fa che configurare un prospetto iridescente e dinamico, una facciata accattivante e immediatamente identificabile, la cui individualità è ulteriormente accresciuta dalla presenza di grandi oblò circolari che garantiscono l’affaccio diretto delle stanze sulle infrastrutture limitrofe. Istituito sul tema della permeabilità, del legame visivo tra ambienti diversi, tra dentro e fuori, il complesso ricettivo ripropone lo stesso gioco di forature sul fondale della piscina aperta, ricavata nel cuore del lotto: la pavimentazione della vasca fissa il motivo dei buchi, i più grandi dei quali, vetrati, inquadrano la lobby di ingresso e istituiscono una corrispondenza.
Il tema del cerchio, tuttavia, non si esaurisce semplicemente nella definizione del rivestimento di facciata e permea l’intera struttura a quattro stelle: il bancone della reception sembra una declinazione della celebre poltrona Bibendum di Eileen Gray; i divani arcuati in stile Chester dell’ingresso individuano "isole" di conversazione, insieme ai pouf realizzati nel medesimo stile. All’interno delle 315 stanze destinate gli ospiti, suddivise tra guestroom e suite, si ritrovano ancora, come testiera dei letti king size, gli stessi pannelli di metallo microforati che sono presenti anche all’esterno e poi di nuovo i Chester, specchi e lampade circolari, i coffee table in acciaio e vetro in stile Bauhaus, le tappezzerie e i mosaici ceramici a bolle.
Di Beatrice Vegetti

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