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HOTEL ALFONSO XIII
Cuore pulsante degli itinerari monumentali di Siviglia, fulcro del tessuto urbano e hotel per antonomasia della regione andalusa: l’Alfonso XIII, che con il suo nome rievoca la sua intitolazione al reale spagnolo, appare oggi risorto dopo quasi due anni di lavori di restauro che hanno restituito la struttura, conclusa nel 1928 su progetto di José Espiau y Muñoz, alla lussuosa maestosità. Il restauro delle facciate esterne conserva, al suo interno, un ambiente dall’ospitalità unica, dove i caratteri tradizionali assumono sfumature contemporanee grazie all’ambizione di Luxury Collection Hotels & Resorts che ha voluto consolidare questo luogo come punto di riferimento dell’alta hotellerie della città. Elementi e forme di ispirazione araba e moresca, unitamente a dettagli come torri e finestre rinascimentali diventano lo scenario teatrale di un progetto di restyling delle stanze e dei servizi comuni dove l’opulenza e la storia sono fuse grazie a materiali come piastrelle in ceramica dipinte a mano, legno decorato artigianalmente e marmi pregiati. Ma dove l’obiettivo non è certo il restauro metodico ed impersonale, che riporta tutto com’era: il passato è utilizzato come fondale, come condizione indispensabile da cui partire per individuare le aggiunte e le innovazioni. HBA Design, lo studio incaricato della definizione degli interni, riprende per esempio i popolari pannelli di legno intarsiato a cornice dei letti delle camere, ma nel rinnovato Alfonso XIII tali elementi non costituiscono più la testiera ed il loro colore bianco li svincola completamente dalla tradizione per farne frammenti di design. La testiera è piuttosto una forma fluida rivestita in pelle, i tappeti sono distese dalle fantasie geometriche fortemente astratte, i pavimenti restituiscono una dimensione optical che travalica la consuetudine storica, i rivestimenti dei bagni si tramutano in mosaici brillanti dalla texture inedita. Nuovo e vecchio - candelabri in bronzo, porte in ferro battuto, cristalli insieme a contemporanee poltrone di velluto rosso, vasi geometrici con composizioni minimal, intonaci antracite o chiari – si mescolano per ridare vita ad una struttura eclettica, composita singolare. E certamente design.
Di Beatrice Vegetti
Di Beatrice Vegetti