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HOTEL VERNET
Aveva lavorato anche Gustave Eiffel alla realizzazione dell’Hotel Vernet di Parigi, vera e propria istituzione dell’hotellerie parigina che celebra con il 2014 i suoi cento anni: la grande cupola in ferro e vetro, sotto la quale è ospitata l’area ristorante, racconta ancora oggi i fasti di inizio novecento e quella straordinaria tensione all’innovazione tecnologica e strutturale di cui l’ingegnere francese era stato fervente sostenitore. Edificio simbolo della sofisticata eleganza della capitale e di quell’architettura dal carattere istituzionale che aveva costellato il tessuto urbano pianificato da Haussman, il complesso ricettivo è stato ripensato per l’anniversario da François Champsaur che ne ha accentuato l’atmosfera di residenza di lusso, tramutando la funzione alberghiera in qualcosa di assolutamente più intimo e confortevole. L’introduzione di opere d’arte, di piccoli dipinti, di acquarelli e incisioni originali, non fa altro che rimarcare l’obiettivo dell’interior designer di consegnare un luogo accogliente dalle valenze domestiche, dove gli utenti possono assaporare una familiarità capace di permeare tutti gli spazi.
I pavimenti in marmo lucido introducono l’ospite negli ambienti comuni dell’hotel e divengono il supporto ideale su cui posizionare piccole aree conversazione, composte da poltroncine e divani di colore avio, blu, grigio e verde, che si stagliano rispetto alle candide pareti ritmate dalla cadenza delle decorazioni in gesso in stile impero. Specchi, vetrate e un’illuminazione assolutamente fredda, quasi glaciale, contribuiscono invece a dilatare e amplificare lo spazio, frammentato in piccole stanze come fosse appunto un appartamento. Le camere, numerate in corrispondenza dell’ingresso tramite un treppiede metallico su cui è infissa la cifra satinata color oro, vedono la zona notte suddivisa da quella di servizio o da piccole zone living grazie a pannelli curvati in legno di quercia, che divengono schermi architettonici di grande impatto.
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