Realizzazioni
Il nuovo CONTRASTE - Milano
Città: MILANO
|Anno: 2024
|Progettista: DEBONADEMEO DESIGN IDENTITY
|Tipo di Intervento: Restyling
Il restyling di Contraste (ristorante stellato dello chef uruguaiano Matias Perdomo, del sous-chef argentino Simon Press e del maître italiano Thomas Piras, fondato nel 2015 dai tre amici e soci e completamente rinnovato oggi a quasi 9 anni dall’apertura), ha preso forma da tre approcci progettuali: quello del recupero del patrimonio storico-artistico dell’edificio, quello funzionale legato alle esigenze operative del ristorante e quello esperienziale.
Il rinnovamento degli ambienti interni non è consistito in un mero restyling, ma si è sviluppato a partire da un’analisi scientifica guidata da un comitato tecnico che ha riportato alla luce superfici, stucchi, apparati decorativi e affreschi di fine Ottocento.
Debonademeo Studio ha profondamente trasformato gli ambienti, evocato uno spazio versatile e coinvolgente, suddiviso senza soluzione di continuità in cinque diverse aree (4 Sale Ristorante cui si aggiunge la zona Relax), un layout governato da una sensazione di naturale fluidità piuttosto che di divisione, eliminando le pareti interne esistenti.
La distribuzione interna dei locali è stata adattata con concretezza e stile da Debonademeo Studio alle esigenze contemporanee, a garantire una gerarchia più fluida dei percorsi e degli ambienti.
Sono state coinvolte maestranze specializzate nel restauro, che si sono occupate del recupero certosino degli elementi originali del palazzo come porte, finestre, stucchi, affreschi, maniglie e del grande camino in legno, oltre che artigiani selezionati
Dal punto di vista esperienziale, obiettivo del progetto era avvolgere i commensali nel totale comfort psico-fisico e sensoriale.
Tavoli silenziosi dove gustare le portate del nuovo menù, grazie allo studio dell’acustica e l’utilizzo di tendaggi e pavimenti fono assorbenti, e l’attento lighting che di giorno enfatizzasse la luce diurna proveniente dalle grandi finestre e la sera creasse con morbidezza percorsi e angoli di luce soffusa.
Ogni stanza è ispirata a uno dei quattro elementi, ognuno associato ad un colore (Aria, Terra, Acqua e Fuoco) e concepita trasformando in enigma il vedutismo ottocentesco, fra simbolismi ed elementi stranianti, un rebus visivo dove tra i simboli di acqua, luce, terra e aria appaiono elementi stridenti e dettagli inattesi finalizzati a stimolare, allietare e sorprendere il cliente durante i pasti.
Un grande palco teatrale dove entrano in scena tanto gli chef e il personale quanto il cliente che diventa al tempo stesso spettatore e co-protagonista di un’esperienza unica, portando anche nel design della sala il tema di accoglienza e contrasto
Il nome del locale, diventa non più solo un richiamo all’offerta gastronomica che ne ha costituito la fama, ma un viaggio immersivo tra sensazioni contrastanti. I sapori dei piatti proposti trovano il loro corrispettivo nell’alternanza percettiva degli interni
in cui si passa dai colori freddi ai colori caldi, da superfici ruvide a superfici morbide, da elementi storici a pezzi d’arredo contemporanei.
Pubblicato su Suite 221 - Maggio/Giugno 2024