LE OFFICINE: AREA EX METALMETRON
Città: SAVONA
|Anno: 2012
|Status: Completed
Il progetto parte da un’esigenza funzionale piuttosto precisa: la necessità di affiancare un certo numero di strutture di media
superficie di vendita, prive quasi completamente di connessioni l’una con l’altra, predisponendo una dotazione di servizi
(parcheggi principalmente) davvero imponente e il più possibile connessa a ogni singola struttura.
Le difficoltà progettuali sono concentrate in due aspetti:
image courtesy of 5+1AA
Le difficoltà progettuali sono concentrate in due aspetti:
1. urbanità e rapporto con la città di un intervento di questo tipo;
2. rapporto con la preesistenza che appartiene all’immaginario cittadino (in senso duplice, negativo per l’abbandono,
positivo per il lavoro e la qualità edilizia del fronte strada)
Questi aspetti di urbanità e di progettualità, divengono ancora più problematici quando si scontrano con esigenze funzionali ed
economiche precise, poco flessibili e quasi inderogabili, tipiche degli interventi produttivo-commerciali: dimensioni, forme,
soluzioni strutturali, accessibilità, aspetti normativi urbanistici e di sicurezza, necessità di visibilità, basso costo di costruzione.
Questi paletti inderogabili hanno portato a una difficile decisione: la demolizione del complesso ex-Metalmetron, del quale si è
però deciso di mantenere -con uno sforzo progettuale ed economico- l’edificio curvo che conteneva la mensa e gli spogliatoi,
inserendovi parte delle attività artigianali e collegandolo al sistema albergo-parcheggio in struttura.
In questa maniera è stata recuperata e rilanciata l’immagine che storicamente unisce la lunga e veloce curva di Via Stalingrado,
alla facciata altrettanto lunga e curva dell’edificio ex-mensa, che si sviluppa con grande dignità compositiva.
La soluzione progettuale è stata quella di unificare in un unico elemento architettonico ed espressivo l’edificio curvo originario, il
parcheggio in struttura alle sue spalle e l’albergo, immaginato come edificio a torre.
In questo modo la creazione di un grosso elemento architettonico-infrastrutturale si pone come proposta di soluzione del tema
del rapporto con il fronte strada e quindi di urbanità del complesso proposto insieme alla memoria fisica e mantenuta
dell’edificio storico.
I noti temi della visibilità, della comunicazione commerciale e della dichiarazione di espressività delle attività turistiche rispetto
alla strada si sono per noi innestati nella tradizione industriale e produttiva dell’area e della città, indirizzando il progetto verso
una scelta espressiva forte, contemporanea e riconoscibile.
Il concetto di fuori scala, inteso come edificio-infrastruttura di grande scala territoriale, che al suo interno però contiene gli
elementi di connessione alla scala urbana e umana, vengono così affrontati e, riteniamo, risolti, unificando nel rivestimento,
nella espressività e nell’uso della comunicazione parcheggio e albergo, due oggetti architettonici di scala, funzione,
rappresentatività normalmente opposti.
L’immagine ha a che fare con il tema del mimetismo giocoso, quasi infantile, sfruttando la realtà costruttiva di manufatti a medio
costo: tutti gli edifici sono costruiti con un sistema di pannelli prefabbricati in cls verticali, alternati al sistema delle aperture, che
siano esse vetrine, finestre delle camere, finestre degli uffici.
La semplicità di questo sistema costruttivo ci ha portato a immaginare che il colore potesse caratterizzare e rendere meno
ossessiva e imponente l’insieme della struttura.
Abbiamo messo insieme due aspetti propri di parte dell’architettura contemporanea: la semplicità compositiva dei volumi,
considerati come oggetti dalla volumetria elementare e affiancati -o incastrati- tra loro, e la rarefazione della loro volumetria,
attraverso un trattamento di facciata che lavori quasi per pixel, usando la modalità costruttiva come modalità espressiva.
I pannelli vengono così proposti verniciati (in opera e in resina, per arricchirne la qualità della finitura) di tre tonalità del verde e
di tre tonalità del blu-azzurro alla quale aggiungere un forte elemento di orizzontalità dei pannelli che segnano gli interpiani e la
copertura del sistema commerciale, verniciati in viola scuro.
Il grosso dei volumi sono separati, alla quota di Piazzale Moroni, e quindi più in alto della strada di accesso, da una vera e
propria Piazza Pubblica, una piazza per spettacoli, eventi e attività pubbliche in quota, che diviene elemento di continuità del
quartiere alle spalle dell’intervento, e di sua apertura verso il mare: oltre al tema giocoso del colore, è questo l’elemento davvero
caratterizzante l’intervento nel suo insieme, un completamento-riqualificazione di un quartiere ad alta densità abitativa e a
bassa qualità architettonica e ambientale.
copyright Sergio Grazia