Realizzazioni
OD PORT PORTALS
Non si può iniziare la sua descrizione senza dire immediatamente che OD Port Portals ricalca tutti gli stereotipi dell’architettura mediterranea: pareti esterne di colore chiaro, fronti compatti ritagliati da aperture arretrate ombreggiate dagli sporti, un basamento geometrico in gran parte cieco, brise-soleil disposti quasi a creare un gioco caleidoscopico, parapetti solidi per riparare gli ambienti interni dal caldo sole estivo costituiscono le invarianti morfologiche dell’edificio in questione. Gli ingredienti formali dichiarano apertamente una perfetta e inconfondibile coerenza contestuale ed è proprio questo equilibrio rispetto al territorio di Palma di Maiorca a diventare la cifra progettuale del complesso ricettivo, sviluppato da Rahola Vidal Arquitectos in collaborazione con il team di interior design Estudi Pam2. Inaugurato il 1 aprile 2014, l’hotel accoglie gli ospiti in un’atmosfera luminosa: i raggi inondano le sale comuni e le stanze e annullano i contorni di ogni elemento che viene investito dalla loro dorata impalpabilità mentre mescolate al bianco, le vivaci tonalità del rosso, dell’arancione e del blu cobalto accrescono il legame con il paesaggio marino dell’isola delle Baleari. La lobby è l’emblema del concept progettuale e la texture geometrica dei paraventi che ritmano la lunga sala rettangolare suddividendola in zone funzionali, il ritmo delle lamelle di soffitti e della parete che spezzano la luce facendola diventare un dettaglio ornamentale consegnano uno spazio che sembra evolversi in un movimento continuo. L’appeal dinamico è accresciuto dalla scelta di elementi eterogenei di arredo: gli intramontabili LC2 di Le Corbusier sono accostati a pouf tessili mentre poltroncine dal design nordico sono sovrastate da una pioggia di lampade a sospensione cilindriche di colore bianco. La medesima logica è riversata nelle 77 camere, tutte dotate di un balcone privato ideato come la naturale estensione dello superficie interna: qui i toni sabbia e cacao suggeriscono un’ospitalità sofisticata, funzionale e fluida dove, come nella hall, le barriere spaziali sono ridotte all’essenziale.
Di Beatrice Vegetti
Pubblicato su Suite n. 172 dicembre 2014
Di Beatrice Vegetti
Pubblicato su Suite n. 172 dicembre 2014