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THE CORNER TOWNHOUSE

Città: ROMA

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Anno: 2014

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Status: Completed

Ai piedi dell’Aventino nasce The Corner, un luogo poliedrico in cui passare il proprio tempo. La villa d’epoca che lo ospita, nelle sue stanze e sui terrazzi, ha plasmato tanto il progetto architettonico quanto quello imprenditoriale, entrambi frutto della creatività di Danilo Maglio: unico obiettivo è l’ospitalità, in tutte le sue forme e declinazioni.
Tanto più simile a un Gentlemen’s Club inglese in chiave contemporanea che ad un albergo, combina tutti gli aspetti dell’hotellerie e del retail legato ad essa: dormire, mangiare, divertirsi, rilassarsi, fare shopping. The corner è più di un hotel de charme, è anche ristorante, bistreet (un bistrot che sbircia al cibo di strada), emporio, club e lounge garden. Le diverse funzioni e i diversi spazi che si trovano nella villa sono comunicanti tra loro, ma vivono di vita propria attraendo a sé un pubblico esclusivo, grazie agli ingressi dalla strada che garantiscono tranquillità agli ospiti della town house. Non si tratta, dunque, soltanto di appendici dell’hotel, da cui comunque si può accedere al ristorante e al club.
Parola d'ordine dell’intervento diventa la commistione. Di epoche, stili, ambienti, colori, sapori; questo è il suo profilo estetico. I 2000 metri quadrati prendono forma dopo un restauro filologico della facciata: la casa conserva la sua radice liberty nel prospetto, nelle terrazze e nei giardini ma, al suo interno, accoglie l'ospite in un gioco di linguaggi, disegnando 11 stanze una diversa dall'altra distribuite nei tre piani e suddivise in base alle taglie: small, medium e large. La presenza dell'austero camino in marmo, le poltrone big size e il disegno rigoroso delle boiserie di alcune camere, vengono sdrammatizzate grazie all'uso di tinte forti, in contrasto con le scultoree testate in pelle dei letti: pareti lime con testata del letto ciclamino, stanza blu notte con la testata rosso cardinale, oppure color polvere con arredi senape.
Il ristorante è arredato con poltrone in pelle, che circondano i tavoli con piede in ferro e base in alluminio laccato, e divani Chester: una scatola dalle grandi vetrate, e dal tetto completamente apribile, resa ancora più suggestiva dal giardino verticale, dalla libreria dal design scandinavo e dalla generale familiarità degli oggetti che la compongono. Un vecchio tavolo da falegname, riletto in lacca nera e rivisitato secondo le normative, con al centro una piastra ad induzione, servirà allo chef per finire alcuni piatti in sala.
Appendice del ristorante è la Lounge Room, per un pranzo più riservato o una festa privata. Arredata con poltrone eleganti e carta da parati, gode di una luce suggestiva che arriva dal tetto vetrato e dai colori del giardino verticale. Lo spazio prosegue anche all'esterno, nello splendido terrazzo che circonda la villa.
Proprio sul viale si fa notare invece, per il rosa delle pareti, il bistreet. Gli arredi rispettano lo stile del bistrot: ferro, banco con cucina a vista, una lunga seduta in pelle e un’unica fila di tavoli. A fare da sfondo, la grande parete libreria. Con un doppio accesso, dal giardino per i clienti dell’albergo, e dal bistrot attraverso una doppia porta con codice segreto, il club è infine un salotto da cocktail con camino, libreria, poltrone, tappezzeria e un grande banco bar.

Di Ilias Nissim
Pubblicato su Suite n.171 ottobre 2014

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