UNA HOTEL TOCQ

Progettato da Aldo Cibic, l’UNA Hotel Tocq nasce per offrire al pubblico una vera e propria esperienza estetica. Lontano dal modello delle grandi catene internazionali, questa struttura garantisce infatti identità e forte personalità, tanto da essere stato definito uno dei primi "boutique hotel" della capitale meneghina.
Il tema degli spazi collettivi viene risolto con uno specifico lavoro su ogni singolo ambiente. Così ad esempio i vari piani che delimitano lo spazio della hall sul perimetro si liberano conquistando ciascuno la propria autonomia. Di fronte all’ingresso, una grande quinta colorata porta con sé un grande segno, lo scudo aureo dell’artista Diego Esposito. A sinistra una quinta vetrata separa la hall del bar, dando l’impressione di trovarsi in una grande teca dove vivono tavoli e tavolini, presenze leggere dalle forme elementari e solidi appoggi, cui fanno da contrasto coppie di sedute in qualche modo sorprendenti dai colori accesi.
Quello della hall è uno spazio segnato dalla varietà dei materiali impiegati, dai diversi trattamenti superficiali, dalle discontinuità dell’involucro, con il controsoffitto che si interrompe sistematicamente prima dell’incontro con la parete verticale, lasciando aperte ferite dentro le quali si insinua la luce.
La nuova offerta dell’edificio è di 108 camere con l’aggiunta di 14 appartamenti. Questi ultimi sono stati opportunamente organizzati per garantire un’elevata flessibilità d’uso. Unico tratto di colore acceso è quello della moquette a pavimento, rossa con un disegno a piccoli quadretti.
I lunghi corridoi dell’albergo sono trattati come "ambienti", con pavimenti in granito ed inserti in marmo, controsoffitti tecnici e pareti rosse; appaiono come "anti scuri" che preludono, con effetto di studiata sorpresa, alla solarità delle camere.