JUST PLAY BY NIKE

Lo studio veronese ha sviluppato un concept di progetto slegato dal classico punto vendita cercando invece di creare un punto di riferimento per i giovani atleti e i loro genitori. 

Il negozio, suddiviso in tre aree principali, destinate al pubblico secondo i due sessi e due fasce d’età, è organizzato intorno a un percorso principale centrale nel quale è situato un albero multimediale, fulcro del negozio. 

Ai lati del percorso sono situati due spazi speculari e complementari dai colori vitaminici caratterizzati da due totem prismatici colorati di verde e fucsia che fungono sia da totem per la comunicazione interna sia da camerini per i giovani clienti. 

Incassati in questi elementi e visibili già dall’ingresso, ci sono degli imponenti video-walls composti da ben sedici schermi, dove i clienti potranno registrarsi e interagire per vivere appieno l’esperienza di shopping. 

Dal punto di vista architettonico e dell’interior design, invece, il concept si caratterizza per la dinamicità data da colori vivaci e dalle forme irregolari, molto accattivanti e pensate per lo specifico target. 

Strumenti importanti per la comunicazione emozionale sono sia, a livello multimediale, i vari schermi incassati a parete lungo il perimetro per la definizione di brand e settori, sia, a livello concreto, alcuni elementi ad isola che ricordano la sagoma di attrezzature sportive come skateboard o tavole da surf, in contrasto con gli appendiabiti volutamente essenziali, quasi spartani, in metallo, plexiglass e legno laccato. 

I pavimenti, di forma irregolare, sono parzialmente in legno, con un chiaro riferimento al parquet delle palestre e al tipico tratteggio del campo da basket, e parzialmente in resina, con un effetto definito “street”. 

Il controsoffitto si distingue per alcune linee luminose dal carattere deciso, che richiamano la pista di atletica. 

Tutti gli arredi sono stati realizzati su disegno e si distinguono anch’essi per la particolare forma irregolare e per il contrasto dato dall’uso di legno e metallo. 

Crediti fotografici: Luca Morandini