Realizzazioni
PALAZZO SEGRETI
Città: MILANO
|Anno: 2011
|Status: Completed
Il progetto di Palazzo Segreti, nato nel 2011 dalla ristrutturazione di un palazzo di fine Ottocento, si ispira alla creazione di una vera e propria Casa per ospiti. Ogni dettaglio esprime il concetto di un’accoglienza intima e familiare, espressione di uno stile tipicamente italiano, che si tinge di colori caldi e soffusi pensati per abbracciare l’ospite rendendolo protagonista dello spazio. Nulla è semplicemente "funzionale": Palazzo Segreti vuole sedurre.
L’Hotel diviene così un viaggio immaginario all’interno della materia, del colore e della tattilità visiva per scoprirne gli ambienti con i loro angoli più nascosti e suggestivi.
L’entrata, un portale di antica memoria dal tratto contemporaneo, attrae lo sguardo del passante. Il metallo ossidato con il suo denso colore incornicia la porta d’ingresso che si apre sulla hall, uno spazio che rivela fin dall’inizio il linguaggio architettonico dell’intervento, caratterizzato da uno stile lineare, pulito e sintetico che esprime un’accurata ricerca della raffinatezza e dell’eleganza.
Gli ottocenteschi archi dell’entrata, dagli alti soffitti, dialogano con i segni progettuali: forme geometriche pure "rivestite di materia", immagini monocromatiche forti, sfumate da pennellate di colore, luci soffuse e ombre eteree. Il ferro crudo degli arredi e il cemento grezzo delle pareti contrastano con il prezioso legno sui pavimenti.
Il percorso verso le camere (15 rooms de luxe, 2 junior suite, 1 suite) è intimo e raccolto come in una casa privata: piccoli corridoi si snodano ritmati da colpi di luce. Il grigio ruvido spalmato sui volumi accompagna per mano il bisogno di intimità degli ospiti.
Le stanze si rivelano all’improvviso come deliziose sorprese che accolgono l’ospite. Diverse e uniche, ognuna con il proprio carattere distintivo, le stanze si caratterizzano per i singolari legni scolpiti, i cementi spatolati e pieni di colore, diafani cristalli e morbidi tessuti che aggiungono un tocco di silenziosa sensualità.
L’Hotel diviene così un viaggio immaginario all’interno della materia, del colore e della tattilità visiva per scoprirne gli ambienti con i loro angoli più nascosti e suggestivi.
L’entrata, un portale di antica memoria dal tratto contemporaneo, attrae lo sguardo del passante. Il metallo ossidato con il suo denso colore incornicia la porta d’ingresso che si apre sulla hall, uno spazio che rivela fin dall’inizio il linguaggio architettonico dell’intervento, caratterizzato da uno stile lineare, pulito e sintetico che esprime un’accurata ricerca della raffinatezza e dell’eleganza.
Gli ottocenteschi archi dell’entrata, dagli alti soffitti, dialogano con i segni progettuali: forme geometriche pure "rivestite di materia", immagini monocromatiche forti, sfumate da pennellate di colore, luci soffuse e ombre eteree. Il ferro crudo degli arredi e il cemento grezzo delle pareti contrastano con il prezioso legno sui pavimenti.
Il percorso verso le camere (15 rooms de luxe, 2 junior suite, 1 suite) è intimo e raccolto come in una casa privata: piccoli corridoi si snodano ritmati da colpi di luce. Il grigio ruvido spalmato sui volumi accompagna per mano il bisogno di intimità degli ospiti.
Le stanze si rivelano all’improvviso come deliziose sorprese che accolgono l’ospite. Diverse e uniche, ognuna con il proprio carattere distintivo, le stanze si caratterizzano per i singolari legni scolpiti, i cementi spatolati e pieni di colore, diafani cristalli e morbidi tessuti che aggiungono un tocco di silenziosa sensualità.