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Ristorante Alain Ducasse - Napoli

Ristorante Alain Ducasse - Napoli
Al nono piano dell’hotel ROMEO, immerso nella straordinaria cornice del Golfo di Napoli, si trova un’icona della cucina internazionale in Italia: il primo ristorante italiano firmato da Alain Ducasse, uno dei maestri gastronomici più celebri al mondo, che celebra l'eccellenza culinaria con un approccio naturale e raffinato. Qui si fonde la tradizione della haute cuisine francese con innovazioni contemporanee, promettendo un'esperienza gastronomica indimenticabile.
Il ristorante vuole essere un inno alla ricerca della bellezza gastronomica, architettonica e artistica. Un incontro tra Napoli e Parigi che celebra l’eccellenza in ogni sua forma.
L'edificio che ospita il ristorante è una delle strutture iconiche di Napoli. Valorizzato dall’intervento di ristrutturazione firmato dall’architetto Premio Pritzker Kenzo Tange. La facciata, ridefinita con una doppia pelle in vetro e acciaio dal disegno leggermente ondulato, richiama l'estetica di una grande nave pronta a salpare, un perfetto omaggio al linguaggio hi-tech di Tange e all’anima marittima della città partenopea.
Gli interni del ristorante sono invece caratterizzati da pavimenti in marmo nero, luci al neon e vetrate a tutta altezza che regalano una vista mozzafiato sul mare e sul Molo Beverello, creando un’atmosfera elegante e sofisticata. Nel cuore dello spazio, la cucina a vista offre uno spettacolo affascinante, mentre gli chef danno vita a piatti ricercati all'interno di una sala che fonde arte e design.
Il menù, curato dall’executive chef Alessandro Lucassino, incarna l’incontro perfetto tra la tradizione italiana e l’arte culinaria francese, esaltando ingredienti locali attraverso la filosofia della “cuisine de la naturalité” di Ducasse.
La sala è impreziosita da una straordinaria collezione d'arte, con oltre cento opere firmate da maestri come Mario Schifano, Andy Warhol, Francesco Clemente, Mimmo Jodice, Renato Guttuso e Marc Chagall.
A completare questa cornice artistica le poltrone Ester di Patrick Jouin per Pedrali

Referenza di: PEDRALI

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