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HOTEL SILKEN PUERTA AMERICA MADRID
Un incredibile luogo dall'anima di design e architettura davvero fuori del comune l'Hotel Silken Puerta América a Madrid. Un'esperienza innovativa di libertà, di gioia e di energia creativa che sprigiona da ogni dettaglio voluto dalle menti straordinarie di ben diciannove Archistar internazionali. Non un semplice soggiorno a cinque stelle lusso ma il lusso di non voler più uscire dall'albergo per effettuare un vero pellegrinaggio votivo in tutte le parti comuni che rappresentano, a ogni piano, il riassunto progettuale del credo dei singoli architetti. Alcuni dei motivi da ammirare sono l'insuperabile plasticità e la lampada Vortexx di Zaha Hadid, le candide sinuosità di Ron Arad, l'uso magistrale del nero in Arata Isozaki, del bianco in Norman Foster e del rosso lacca in Marc Newson. Sulle pulsantiere degli ascensori, che sfrecciano all'esterno come capsule spaziali, accanto al numero del piano, compare il nome del progettista: la firma del capolavoro. Ogni sbarco al piano è un'esperienza audace e mistica: la certezza di una sorpresa senza eguali, con trasformazioni di colori, luci, forme tecnologiche. La lingua ufficiale del progetto è internazionale, in una girandola architettonica di culture prevalentemente occidentali. Incantano il metallo caleidoscopico di Plasma Studio, i led di Jason Bruges e il super bianco di Kathryn Findlay, il minimalismo sofisticato di Richard Gluckman, i colori di Mariscal & Salas, le scritte del garage di Teresa Sapey. Sulle porte si illuminano i numeri giganti delle camere o le scritte "do not disturb" come in una performance artistica. Tutto sembra accendersi per magia con gusto impeccabile. Dalle camere abbaglia la vista a centottanta gradi sull'immensità madrilena. Tre piani su dieci, rivestiti di metallo, sono riservati agli ospiti fumatori, per impedire l'assorbimento degli odori.